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Presente e futuro del packaging monouso: tra normative europee e la scelta di fornitori strategici

Negli ultimi anni, le normative europee sul packaging monouso si sono evolute significativamente per ridurre l’impatto ambientale degli imballaggi monouso e favorire un’economia più sostenibile e circolare. Da qualche anno, l’Unione Europea ha introdotto misure stringenti per incentivare soluzioni ecologiche, con particolare attenzione alla riduzione della plastica monouso, all’aumento della riciclabilità e all’uso di materiali compostabili.

Una delle principali normative in materia è il Regolamento sugli Imballaggi e i Rifiuti di Imballaggio (PPWR), che stabilisce obiettivi chiari e progressivi: entro il 2030, tutti gli imballaggi dovranno essere riciclabili o compostabili. Tra le misure chiave troviamo, ad esempio, l’obbligo di un contenuto minimo di materiale riciclato negli imballaggi in plastica, il divieto di alcuni imballaggi difficili da riciclare e, ancora, la promozione di alternative a basso impatto ambientale.

Queste nuove direttive coinvolgono, dunque, in prima persona le aziende del food service e della ristorazione che devono adeguarsi ai nuovi requisiti.

Le Normative Europee sul packaging monouso

Come detto, l’Unione Europea ha delineato un’agenda chiara per il futuro del packaging monouso, con tappe fondamentali già fissate per i prossimi anni. Riassumiamo di seguito i punti principali:  

  • Riduzione della plastica monouso: gli Stati membri devono incentivare l’uso di materiali alternativi e ridurre significativamente il consumo di plastica usa e getta.
  • Requisiti di riciclabilità: entro il 2030, tutti gli imballaggi dovranno essere riutilizzabili o completamente riciclabili, con obiettivi minimi di contenuto riciclato.
  • Standard per materiali compostabili: la normativa UNI EN 13432 stabilisce criteri rigorosi per i materiali compostabili, favorendo il loro utilizzo nei sistemi di raccolta differenziata.
  • Restrizioni su materiali dannosi: vengono progressivamente eliminati determinati tipi di plastiche e additivi chimici dannosi per l’ambiente e la salute umana.
  • Obblighi di etichettatura: a partire dal 2025, tutti gli imballaggi dovranno riportare chiare indicazioni sulla loro riciclabilità o compostabilità, facilitando lo smaltimento corretto da parte dei consumatori.

L’Italia si sta adeguando a queste direttive, promuovendo l’uso di bioplastiche e materiali compostabili con incentivi e sanzioni per chi non rispetta le nuove regolamentazioni. Alcune aziende stanno già adottando soluzioni innovative per conformarsi alle normative e garantire un impatto ambientale ridotto. 

Biodegradabile, compostabile, sostenibile: le differenze chiave

Per fare scelte consapevoli e rispettare le nuove normative, è importante comprendere le differenze tra i vari termini legati alla sostenibilità, tutt’altro che scontati. Ecco, quindi, un brevissimo glossario che potrà aiutare a contestualizzare il panorama del packaging sostenibile e a scegliere soluzioni più appropriate in base alle necessità aziendali e ambientali:

Biodegradabile: si tratta di un materiale che si decompone grazie all'azione di microorganismi, senza un tempo specifico garantito.

Compostabile: si definisce tale un materiale che, secondo la normativa UNI EN 13432, si decompone completamente entro un determinato periodo in condizioni di compostaggio industriale, senza lasciare residui tossici.

Sostenibile: il concetto più ampio, che include materiali a basso impatto ambientale, provenienti da fonti rinnovabili o riciclati.

Ma quali sono, oggi, i materiali più utilizzati nel packaging sostenibile?

Materiali sostenibili per il packaging del futuro: le alternative alla plastica

L’innovazione, in questo settore, corre veloce e cerca continuamente nuove soluzioni che migliorino non solo la resistenza e la funzionalità degli imballaggi, ma ne ottimizzino anche la compostabilità, contribuendo così a un sistema più funzionale e rispettoso dell’ambiente. 

Negli anni, la continua ricerca e sviluppo nel settore ci ha portato a diverse alternative ecologiche alla plastica come, ad esempio:

  • PLA (Acido Polilattico): derivato da amido di mais o canna da zucchero, è compostabile industrialmente e rappresenta una valida alternativa per bicchieri e contenitori alimentari.
  • Polpa di cellulosa: ottenuta da scarti di carta o fibre vegetali, è una soluzione biodegradabile e compostabile.
  • Bagassa: sottoprodotto della lavorazione della canna da zucchero, resistente al calore e ideale per il packaging alimentare.
  • Carta e cartone trattati: con rivestimenti a base d’acqua o senza additivi chimici, migliorano la resistenza all’umidità e mantengono la compostabilità.
  • Bioplastiche certificate: materiali derivati da fonti rinnovabili, che garantiscono una riduzione delle emissioni di carbonio rispetto alla plastica tradizionale.

Dalla teoria alla pratica: un packaging sostenibile per davvero

L’adozione di materiali innovativi è solo il primo passo: la vera sfida è trasformare questi principi in soluzioni concrete, efficaci e scalabili. Per questo, CHS ha scelto Vegware come partner strategico. I loro prodotti, infatti, sono progettati per essere smaltiti insieme ai rifiuti alimentari, contribuendo a ridurre l'impatto ambientale e promuovendo un'economia circolare.

Le giuste partnership per un futuro sostenibile

CHS Group ha scelto Vegware come partner strategico per il packaging compostabile, allineandosi alle normative europee e rafforzando il proprio impegno per la sostenibilità. Fondata nel 2006 a Edimburgo, Vegware è un’azienda pioniera nel settore, specializzata in soluzioni di packaging realizzate con materiali vegetali come PLA, bagassa e cartone certificato, progettati per il compostaggio industriale e per ridurre l’impatto ambientale.

Questa collaborazione offre vantaggi concreti per CHS Group e i suoi clienti, tra cui:

  • Materiali certificati UNI EN 13432, conformi agli standard europei di compostabilità.
  • Ricerca e innovazione costante per sviluppare soluzioni sempre più sostenibili.
  • Promozione dell’economia circolare, con prodotti progettati per chiudere il ciclo dei rifiuti attraverso il compostaggio.
  • Riduzione delle emissioni di CO₂, grazie all’impiego di materie prime rinnovabili.
  • Supporto alle aziende, con consulenze dedicate sulla gestione sostenibile dei rifiuti.

Vegware non si limita a fornire packaging compostabile: offre anche assistenza strategica e collabora con impianti di compostaggio per ottimizzare lo smaltimento dei rifiuti organici, aiutando le aziende a integrare modelli più sostenibili.

L’impatto concreto di Vegware: numeri e fatti

I numeri dimostrano il valore della sua missione. Nell’ultimo report di Impatto 2023, l’azienda ha ottenuto risultati significativi:

  • Certificazione B Corporation con un punteggio di 82.6, a conferma dell’impegno ambientale e sociale.
  • Oltre 10.000 bin di rifiuti compostati nel Regno Unito grazie al programma “Close the Loop”.
  • Nuove partnership con aziende e istituzioni per ottimizzare la gestione del packaging compostabile.
  • Studi sul comportamento dei consumatori, per migliorare i tassi di compostaggio nelle aziende e negli spazi pubblici.
  • Riduzione delle emissioni di gas serra, grazie all’impiego esclusivo di materiali a base vegetale.

Un nuovo standard per il packaging sostenibile

L’adozione di soluzioni compostabili non è solo una risposta alle normative, ma un’opportunità per guidare il cambiamento nel settore del packaging. CHS Group e Vegware dimostrano che innovazione, qualità e responsabilità ambientale possono convivere, offrendo soluzioni che rispettano l’ambiente senza compromessi sulla funzionalità.

Scopri i prodotti Vegware e unisciti al cambiamento verso un futuro più sostenibile!

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