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Aprile 15, 2022 by pronesis

La carta come un vero e proprio strumento di marketing

C’è chi considera il proprio menù un semplice elenco di vivande, un listino privo di storia e analisi commerciale. E se invece potesse diventare una fonte d’incremento economico? Attraverso un’attenta analisi, infatti,

Ma come creare il menù perfetto?

«Il menù è lo strumento principale del locale per vendere il prodotto: deve essere coerente con l’identità del bar e capace di far aumentare i margini di guadagno e, allo stesso, tempo, la soddisfazione del cliente».

Questo afferma dopo la sua attenta analisi Lorenzo Ferrari, consulente per la ristorazione. Basta tenere a mente alcuni accorgimenti per rendere una carta più proficua per l’attività.

Il primo passo è analizzare le proposte in menù: una lunga lista di piatti può generare la cosiddetta ‘paralisi delle opzioni’, portando il cliente a chiedere il piatto meno costoso. Cosa eliminare? I primi ad essere sacrificati dovranno essere le proposte non coerenti al concept dell’azienda o che non danno la giusta marginalità.

Scelta con cura la tua proposta, si passa a pochi semplici consigli nati dallo studio del neuro marketing:

-Il prezzo – La posizione dei prezzi è fondamentale per assicurarci che i nostri clienti non si focalizzino prima sul prezzo e poi sull’offerta. È quindi sconsigliabile l’incolonnamento, per evitare che gli occhi ricadano troppo facilmente sul confronto economico.  

-Le descrizioni delle pietanze – La descrizione di ogni piatto non sarà legata al numero di parole utilizzato (se troppe o troppo poche) quanto alla sua capacità di suggestionare. Certo è meglio evitare di scrivere dei libri, ma una buona descrizione, unitamente al titolo, potrà rendere appetibile un piatto e aiutare per la vendita del prodotto.

–L’impostazione grafica del tuo menù – Se avete alcuni piatti su cui avete deciso di spingere, perché fondamentali per il vostro concept o perché di alta marginalità per il vostro locale, basta incentivare la loro visibilità attraverso dei semplici elementi grafici. Sii attento allo stile senza dimenticare la leggibilità.

La conclusione è che a contare sono i contenuti.  Soprattutto quando si avvicina l’aria di festa, in cui aggiungere un singolo piatto può essere l’idea che rinnova e arricchisce il tuo menù.

Modifica il tuo menù tutte le volte che vuoi in maniera semplice ed economica con i nostri menù in carta lavabile. L’originalità a portata di mano. 

Archiviato in:Arredo tavola, Approfondimenti Contrassegnato con: carta dei vini, menu

Aprile 15, 2022 by pronesis

3 modi semplici per intrattenere i più piccoli in un locale

Nel cuore di ogni genitore che porta i propri bambini al ristorante c’è il sogno di concedersi una serata rilassante in armonia con la propria famiglia: sogno che si infrange fin troppo spesso. Il mondo dei bambini è fatto di energie infinite che non sempre stanno comode sedute al tavolo di un ristorante.

Alcuni locali dispongono di spazi aperti in cui, se il tempo lo permette, è possibile lasciare ai più piccoli lo spazio per poter dar sfogo alle loro inesauribili energie. Ma come fare se il nostro locale è in centro, non ha spazi all’aperto o semplicemente fuori piove?

La chiave è direzionare le energie dei piccoli avventori verso qualcosa di creativo cercando, per quanto possibile, di creare un ambiente adatto anche a loro.

Come è possibile rendere un ristorante adatto a famiglie e bambini?

Ecco 3 semplici idee da realizzare nel tuo locale:

  • Un menù solo per bambini: scegliere i piatti dal menù richiede attenzione e concentrazione da parte dei più grandi, elementi non sempre così ovvi in una famiglia numerosa. Il nostro consiglio è quello di preparare dei menù scritti per bambini: piatti più semplici con disegni intuitivi e colorati, per permettere anche a loro di scegliere in autonomia cosa mangiare.
  • Una tovaglietta da colorare: progettare un’apparecchiatura per bambini ti permetterà di risparmiare il costo coperto di un adulto e, ancora di più, di mettere un bambino a proprio agio. Basta avere a portata di mano una tovaglietta da colorare, un bicchiere colorato (meglio se in San, un materiale infrangibile) e alcuni set di colori. Il piacere di poter mangiare di fianco o addirittura sopra la propria opera d’arte aiuterà moltissimi bambini a direzionare le proprie attenzioni verso il proprio piatto.
  • Un vassoio-giocattolo: un bambino si accontenterà di un numero inferiore di portate che però, se servite su un vassoio/giocattolo, potranno durare tanto quanto le portate dei genitori. Un gioco che può venire in contatto diretto con gli alimenti e permetterà loro di divertirsi stando a tavola.

I bambini in fondo sono pur sempre bambini, ma dalla loro serenità dipende anche quelle dei più grandi. Far stare bene loro potrebbe voler dire che molte più famiglie frequenteranno il tuo locale, perché di una cena rilassante, un genitore ne ha sempre bisogno!

Archiviato in:Arredo tavola, Approfondimenti Contrassegnato con: tovagliette, vassoi

Aprile 15, 2022 by pronesis

Come scegliere il materiale dei tovaglioli

Pranzo, cena, aperitivo, fast food o colazione, il cibo è sempre accompagnato dalla carezza dei tovaglioli. Vista la frequenza con cui vengono utilizzati, è facile pensare che uno valga l’altro, ma non è così.

Non tutte le dimensioni e non tutti i materiali sono infatti adatti a soddisfare le esigenze di un cliente seduto a tavola.

Che differenza c’è tra un tovagliolo in Spunlace, uno in Airlaid e uno in Cellulosa?

I tovaglioli possono essere di tre differenti materiali: 

AIRLAID

L’airlaid, chiamato anche carta a secco, è un materiale prodotto attraverso l’uso dell’aria nella lavorazione delle fibre di cellulosa. Da tale lavorazione si ottiene un tovagliolo dall’ottima consistenza tattile, morbido e resistente. I suoi punti di forza sono dunque l’eccezionale resistenza, anche da bagnato, e una capacità assorbente superiore a qualsiasi altro materiale.

SPUNLACE

Lo spunlace è il top quality nel mondo del monouso. Derivante dalla lavorazione del tessuto non tessuto, è ottenuto da viscosa e fibre di cellulosa di alta qualità che vengono sottoposte a una lavorazione speciale per rendere le fibre flessibili. Il risultato è un prodotto naturalmente morbido (tanto da essere equiparabile al tessuto), che non si strappa e che permette stampe ricche di colori e fantasie pur rimanendo anallergico.

CELLULOSA

I tovaglioli in cellulosa nascono dalla lavorazione di un composto di origine vegetale che li rende interamente compostabili. Da un trattamento più raffinato è poi possibile ottenere altri due tipi di cellulosa:

Cellulosa microcollata: due veli uniti insieme dalla goffratura, un sistema di pressione attraverso dei micropunti che avviene su tutta la superficie dei veli. I tovaglioli in questo materiale avranno dunque maggior volume e morbidezza per una migliore capacità assorbente.

Cellulosa riciclata: materia prima esclusivamente riciclata e stampata con inchiostri compostabili. 100% ecocompatibili!

La ristorazione veloce punta a soddisfare nell’essenziale i bisogni di contorno di un cliente.

Scegliere di risparmiare optando per un tovagliolo troppo piccolo e di bassa qualità, però, non sempre è la strategia migliore per l’acquisizione di un cliente abitudinario.

CHS ti consiglia la cellulosa riciclata: il miglior rapporto qualità-prezzo nel pieno rispetto della natura.  

In pizzerie, trattorie e ristoranti dallo stile tradizionale è necessario tenere a mente le aspettative della cultura italiana, amante di pasti lunghi e coccolati.

Assicurare la resistenza di un tovagliolo per tutto il pasto diventa un elemento essenziale. Airlaid e Spunlace faranno a caso tuo.

In bar o locali dallo stile innovativo la scelta stilistica dei locali può cadere nelle tavole nude o nell’uso di tête-à-tête. Se punti ad avere dettagli unici nell’impiattamento, puoi accompagnare il servizio con dei tovaglioli altamente assorbenti in cellulosa microcollata o in Airlaid.

Archiviato in:Arredo tavola, Materiali, Approfondimenti, Approfondimenti Contrassegnato con: airlaid, cellulosa, spunlace, tovagliolo

Aprile 15, 2022 by pronesis

Plastica riciclabile all’infinito o bioplastica compostabile?

Non sempre è possibile rinunciare alle stoviglie monouso ma, fortunatamente, non tutte le stoviglie monouso sono nemiche dell’ambiente.  

Esistono infatti diversi modi per aiutare l’ambiente: il riutilizzo, il recupero delle materie prime esistenti e la scelta di prodotti a impatto zero. 

Se stai cercando una soluzione green per bicchieri e contenitori trasparenti, ad esempio, potresti scegliere fra due materiali ecosostenibili: il Pet, una plastica riciclabile all’infinito, o il Pla una bioplastica compostabile.

Nonostante sia semplice pensare che la plastica compostabile sia meno inquinante per il nostro pianeta, infatti, è sicuramente più saggio andare più a fondo nella questione e chiederci qual è l’opzione migliore alla luce delle materie prime di cui già disponiamo. 

È meglio produrre ettari di mais per fabbricare il PLA o imparare a riutilizzare all’infinito il PET già esistente?

Cosa dicono le normative?

La direttiva Europea antiplastica ha da poco messo al bando alcune tipologie di plastiche e quindi solo pochi prodotti usa-e-getta.

Nonostante ciò, “molti comuni e molte istituzioni vogliono fregiarsi della medaglia di “plastic free” e cominciano a comparire ordinanze che vietano la vendita di prodotti di plastica consentiti da tutte le leggi del mondo” (Per maggiori dettagli leggi l’articolo del Il Sole 24 ore). 

Il rischio è quello di mettere a bando una grande quantità di materia prima già prodotta, producendo un gravoso danno economico a molte aziende produttrici italiane senza alcuna reale legislazione, e di spingere verso l’utilizzo del PLA, un materiale che diventa sempre più difficile da reperire e trasportare a causa della sua sensibilità alle alte temperature.

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Aprile 15, 2022 by pronesis

Qual è il colore giusto di tovaglie e tovaglioli?

Riconosciamo ciò che è buono da ciò che non lo è attraverso il colore. Le nostre scelte sono condizionate dall’infinito mondo di colori che attira il nostro sguardo. Vestire le tue tavole con attenzione è essenziale per far sentire ogni cliente accolto in un luogo pronto a prendersi cura dei suoi bisogni.

L’attenzione per i dettagli condiziona sempre di più la percezione dell’ambiente, per questo è necessario partire da stile e colore. È essenziale definire con precisione sia l’uno che l’altro, per evitare di creare un risultato visivo confusionale. 

Come prima cosa terremo conto del colore delle pareti e delle porte. Elementi essenziali per la scelta dello stile che avrà la tavola. Cominciamo scegliendo tra un arredo che gioca sulla continuità dei toni o su uno che punta con forza allo stacco netto di colore.

In questa fase è essenziale tenere a mente la regola base dell’abbinamento dei colori: ogni colore sta bene con i suoi simili e con il suo esatto opposto. Potremo quindi scegliere diverse tonalità dello stesso colore oppure scegliere il colore complementare, con l’intenzione di esaltare e rafforzare la luminosità dei colori.

Definita la logica che utilizzeremo per l’abbinamento, possiamo dare inizio alla parte creativa.

Quali colori scegliere?

Ogni colore porta con se una percezione emozionale differente che, solo in parte, dipende dai gusti personali. Infatti secondo molti studi psicologici, per la maggiore sono riconducibili a reazioni inconsce.

Vediamo quali:

Colori freddi a tavola

Verde-Blu-Viola

I colori freddi ci ricordano l’acqua, la natura, la regalità.

Sono colori che producono calma e senso di sicurezza prettamente associati al rispetto, alla fiducia e al relax.

Perfetti per realizzare uno spazio innovativo, ma che trova le sue fondamenta nella tradizione.

Colori caldi a tavola

Rosso-Arancione-Giallo

I colori caldi sono i colori del fuoco, dell’autunno, dei tramonti, colori da un forte impatto emozionale.

Attirano molto facilmente l’attenzione e sono legati alla passione, all’energia e alla felicità.

Ideali per chi vuole creare un’atmosfera familiare e accogliente.

Colori neutri a tavola

Nero-Grigio-Bianco-Marrone

Hanno un ruolo di accompagnamento: riescono a distinguersi senza influenzare radicalmente il colore che li affianca.

Il bianco è l’immagine della purezza; il nero, al contrario, è deciso e denota un carattere distintivo; il grigio e il marrone sono immagine della sobrietà e della prudenza.

Ideali per realizzare eventi di grande eleganza con un occhio allo stile.

Archiviato in:Arredo tavola Contrassegnato con: mise en place, tovaglia, tovagliette, tovagliolo

Aprile 15, 2022 by pronesis

Quanto costa far sedere un cliente a tavola?

Calcolare il costo coperto può non essere così semplice, soprattutto nel caso dell’incidenza del tovagliato. 

Progettare i costi vivi di una tavola ti permetterà di ottimizzare il rapporto qualità-prezzo del tuo locale. 

Tutto comincia scegliendo uno stile della tavola: 

  • LE TOVAGLIETTE: sono pratiche e informali, il mix perfetto al prezzo giusto;
  • LE TOVAGLIE: sono moderne e decorate, valorizzano la tua tavola e il tuo locale;
  • I RUNNER: sono esclusivi e raffinati, vestono la tavola con qualità e design. 

Ecco come fare un calcolo preciso e immediato:

Archiviato in:Arredo tavola, Approfondimenti Contrassegnato con: coperto, mise en place, runner, tovaglia, tovagliette

Aprile 15, 2022 by pronesis

Conosciamo meglio la materia prima

In questo articolo prenderemo in analisi uno dei materiali che divide a metà l’opinione di chi utilizza il packaging monouso: l’alluminio. La scelta in assoluto più economica e comoda per chi ha bisogno di utilizzare il forno tradizionale, ma che porta con se dei limiti legati all’acidità degli alimenti e all’estetica finale.

L’alluminio proviene da un metallo altamente reperibile in natura che ha il vanto di non temere l’ossidazione. La sua scoperta meravigliò molti studiosi, compreso Charles Dickens1 che lo descrisse cosi:

“Cosa ne pensate di un metallo bianco come l’argento, inalterabile come l’oro, di facile fusione come il rame, duro come l’acciaio, che è malleabile, duttile e che ha la singolare proprietà di essere più luminoso del vetro? Tale metallo esiste e in considerevoli quantità sulla superficie terrestre“

Le sue qualità non sono passate inosservate, divenendo un elemento presente dalla filiera automobilistica a quella alimentare. In cucina si presenta in fogli, vaschette, lattine e addirittura sotto forma di pentole.

L’alluminio in cucina

L’alluminio in cucina è un alleato contro umidità e ossigeno e permette di conservare gli alimenti evitando la proliferazione di microorganismi patogeni. In vaschetta resiste dai -4°C ai +280°C, può essere utilizzato in forno per cuocere le pietanze e in microonde stando attenti che l’alluminio non entri in contatto con le pareti del forno. Mantiene le temperature del prodotto e facilita la conservazione anche in frigo e in freezer.

Ma allora perché non utilizziamo solo alluminio?

Oltre all’impatto estetico, fondamentale per la presentazione di piatti da asporto o delivery, l’alluminio ha dei limiti nell’utilizzo con alimenti particolarmente acidi o ricchi di sale. Il contatto prolungato con determinati alimenti procura la corrosione dell’alluminio che può causare la contaminazione dell’alimento. Azione che nei soggetti sani non ha alcun rischio tossicologico2, ma in ogni modo ci fa porre particolare attenzione all’utilizzo di questo materiale con determinati tipi di alimenti. 

L’evoluzione dell’alluminio: la laccatura

Oggi le vaschette in alluminio si sono evolute dando vita alle vaschette in alluminio laccate.
La laccatura rende le vaschette adatte a tutti i tipi di alimenti, anche i più acidi e salati. Possono essere utilizzate in forno per la cottura e in microonde per il rinvenimento delle pietanze, in frigo e freezer. Sono 100% riciclabili, studiate per ridurre i materiali utilizzati con l’obbiettivo di cucinare e trasportare una gamma molto più ampia di alimenti.

Sono stati ideati con il coperchio in PET trasparente ad incastro in vari formati, per eliminare il rischio di taglio attraverso le tipiche alette in alluminio: una chiusura sicura ed ermetica. 

Fare asporto con l’alluminio

Cuocere i tuoi piatti nello stesso contenitore da utilizzare per l’asporto permette di ridurre le tempistiche di preparazione delle consegne e di pulizia di tegami e mestoli. Rapidità e qualità sono al tuo servizio con un particolare accento all’estetica dei piatti.

Il packaging ideale se si pensa di cuocere solo in parte una lasagna o una pasta fresca che viene congelata in attesa della vendita al cliente. Adatte al pesce o al pomodoro, al cibo sotto sale o con abbondate limone.

Packaging ideale per semilavorati da infornare.

Dove buttare l’alluminio per alimenti?

L’alluminio da cucina è un materiale altamente riciclabile, anche nella versione con laminatura risulta riciclabile al 100%, che equivale a dire che dal riciclo della vaschetta già utilizzata si potrà ricavare tutta la materia prima.

Ti raccomandiamo di controllare le regole del tuo comune per essere sicuro di conferire l’alluminio nel bidone corretto. 

Link utili:

1 Da enciclopedia Treccani.

2 Dati provenienti  dalla campagna informativa del governo sull’uso dell’alluminio in cucina.

Archiviato in:Materiali, Ecosostenibilità, Approfondimenti Contrassegnato con: alluminio

Aprile 15, 2022 by pronesis

Sono molti i prodotti monouso legati alle attività ristorative. Dalla cucina alla sala, dalla tavola al take away, il monouso assicura igiene e praticità con prodotti che però rischiano di avere un ciclo di vita molto breve. 

Una produzione fuori misura di rifiuti è preoccupante sia per la salute del nostro pianeta che per la nostra stessa salute. Oggi la sfida è trasformare il concetto di rifiuto, smettere di disperdere con non curanza nell’ambiente e donare a materie prime fondamentali per la vita di tutti i giorni un ciclo di vita rigenerante.

Per questo il monouso sta cambiando, grazie alla costante attenzione da parte della collettività verso il corretto smaltimento delle materie prime.

In più sono tanti i nuovi materiali, marchiati compostabili o biodegradabili che possono essere smaltiti direttamente con gli scarti del cibo.

Riciclo e compostaggio camminano a braccetto per ridurre quanto possibile i prodotti misti o indifferenziati. 

La domanda quindi nasce spontanea, dove lo butto? Dove butto i piatti in plastica? Oppure, posso buttare nella carta la carta-forno? Domande a cui neanche noi possiamo dare delle risposte specifiche e universali. Questo perché non tutti i comuni eseguono nello stesso modo le funzioni operative dello smaltimento. 

Ad esempio, chi non si è mai chiesto ‘dove butto le scatole pizza utilizzate’?

C’è chi dice nella carta, chi nell’umido, COMIECO approfondisce l’arduo argomento dicendo:

“Il contenitore della pizza se pulito e privo di residui di cibo, va gettato insieme alla carta, come un normale cartone da imballaggio. Se invece è visibilmente sporco di olio, mozzarella o pomodoro, le operazioni da fare sono due: il coperchio pulito – che solitamente non viene intaccato dalla pizza – va strappato e messo nel contenitore della carta, mentre la parte imbrattata di cibo va spezzettata e avviata a riciclo insieme alla frazione umida, ove presente.”

È fondamentale quindi che ogni persona, cerchi in maniera critica e cosciente le indicazioni del proprio comune di residenza per conoscere con esattezza in quale modo è giusto smaltire i vari materiali, sia che si tratti di scarti domestici che degli scarti di un’attività ristorativa.

Come aiutare lo smaltimento nelle attività ristorative

Parlare di rifiuti all’interno di un’attività ristorativa non equivale a parlare esclusivamente degli scarti che provengono dalla cucina, al contrario, spesso nella ristorazione veloce a produrre il maggior numero di rifiuti sono proprio i clienti.

Ma per quanto è nelle tue possibilità è bene cercare di aiutare i tuoi visitatori a effettuare un corretto smaltimento degli articoli monouso. 

Tovaglie, tovagliette, posate, bicchieri e piatti possono trovarsi in una tavola monouso. 

Se prevedi che ogni utente pensi a sparecchiare la propria tavola, la soluzione potrebbe essere quella di dare indicazioni chiare a tuoi ospiti di dove buttare cosa.

Non dare però per scontato che tutti sappiano dove buttare i vari materiali, sarà più facile specificare nel dettaglio se buttare in quel secchio piatti, bicchieri o posate.

In questi caso le rappresentazioni grafica possono aiutare anche un cliente disattento. 

CONSIGLIO: non serve avere tutti i prodotti dello stesso materiale, ma basterebbe scegliere un materiale per ogni tipologia di stoviglia, es. piatti ->cartoncino; bicchieri -> plastica; tovaglioli e posate -> umido. 

Per l’asporto o il delivery sarà un po’ più complesso. Se segui una politica ecosostenibile è bene chiarire con il cliente in che modo persegui questa strada. 

Gettare nella carta la polpa di cellulosa o il PLA compostabile nella plastica può rallentare i sistemi di riciclaggio. 

CONSIGLIO: Comunicare, comunicare, comunicare! Basta un’indicazione riportata su un bigliettino o se personalizzi il tuo prodotto una stampa sul tuo pack. 

Da oggi cominciamo la nostra rubrica di approfondimento dei materiali un modo per scoprire di più sulla vaste possibilità del monouso, scoprire i punti di forza e di debolezza, lo smaltimento e le caratteristiche di ogni sostanza. 

Archiviato in:Materiali, Ecosostenibilità, Approfondimenti Contrassegnato con: packaging, stoviglie

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