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Maggio 17, 2022 by Daniela

Un bicchiere da Oscar

Nella storia del cinema ci sono drink che hanno reso celebri numerose pellicole e film che hanno decretato il successo di un cocktail: dal Vodka Martini sorseggiato dall’agente James Bond, al bicchiere di Chianti tanto amato dal Dottor Hannibal Lecter.

A volte può però capitare che un film sia d’ispirazione non per la preparazione di un piatto o di un drink, ma per la realizzazione di prodotti ad essi strettamente correlati: è il caso di Nick & Nora, la linea di bicchieri classic – ispirata a “L’uomo Ombra” (The Thin Man) – attualmente tra le più ambite e ricercate dai barman di tutto il mondo.

La trama

Girato nel 1934, il film racconta le avventure di una coppia di coniugi (Nick, ex poliziotto, e sua moglie Nora, una ricca e perspicace ereditiera) che, alle prese con la risoluzione di un caso di omicidio, in numerose scene sono soliti scambiarsi battute davanti a un bicchiere di liquore. All’epoca, nel bicchiere in questione, venivano serviti numerosi cocktail ed era dunque il bicchiere più utilizzato in assoluto.

Il prodotto

Dal design di quella coppetta, Rona ha oggi realizzato una linea di bicchieri ideale per il servizio di cocktail secchi tipo Martini che, pur rispettando la forma classica e lineare originaria, propone su alcuni modelli decorazioni che ne esaltano ulteriormente la brillantezza.

Quali sono le sue principali caratteristiche di questi bicchieri?

Hanno una capienza di 160ml (ideali quindi anche per servire mezzo cocktail, ultima tendenza della mixology) e sono realizzati con una speciale composizione di vetro sonoro (nota come cristallino) totalmente priva di piombo, tossine o altri inquinanti, che rende il calice durevole nel tempo, anche dopo numerosi lavaggi e utilizzi.

Vuoi far sentire i tuoi clienti delle star? Contattaci per scoprire ulteriori dettagli su questa linea di bicchieri.

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Aprile 26, 2022 by Daniela

I pericoli del “Fai Da Te” nella scelta del packaging d’asporto

La maggior parte dei ristoratori ha ben impresso nella propria testa, specialmente in questo periodo, la parola “risparmio“, soprattutto su tutto quello che non riguarda le materie prime. I contenitori per l’asporto, per esempio, rientrano tra le cose, alle quali non sempre si presta la dovuta attenzione, perché si pensa:

  • Che siano tutti uguali;
  • Che uno valga l’altro;
  • Che l’importante è che siano economici.

Ma è veramente così? Sicuro che tutti i contenitori vadano bene per tutti gli alimenti? Veramente si pensa che al cliente finale non importa “il come” e “il dove“ riceverà il cibo che ha ordinato?

Te ne parlo in questo articolo, condividendo quanto è successo a uno chef che ci ha interpellato.

Nei giorni scorsi siamo stati contattati da uno chef che aveva comperato, da solo, dei contenitori in un “cash and carry”. Il Sig. Mario (lo chiameremo così) ci ha raccontato di aver sempre cercato di risparmiare sul packaging e come “metro di giudizio” si è sempre soffermato sulla cifra esposta a scaffale e sull’esteriorità del contenitore. 

Attenzione non voglio essere frainteso, concordo con te che il prezzo ha sicuramente una sua rilevanza ma non può essere l’unico motivo di valutazione. 

Ma torniamo al nostro sig. Mario che nello specifico ci ha raccontato di quando, camminando tra gli scaffali in cerca di un contenitore, è stato attirato da un involucro trasparente e ha subito pensato “Misura adatta, prezzo non troppo elevato… È perfetto per metterci i miei contorni di verdure! Ho deciso! Prendo questo.”

Poi però è arrivato il momento della verità, quello operativo; quel contenitore era effettivamente la soluzione più giusta e funzionale?

“Quando ho iniziato a riempire i contenitori ho subito notato un particolare: mettendoci dentro i contorni bollenti, la plastica si raggrinziva, non reggeva bene il calore e, ahimè, non avevo nessun altro contenitore da utilizzare. Non solo ho provato molto imbarazzo nell’aver consegnato gli alimenti in quello stato, ma ho anche ricevuto diverse recensioni negative da parte dei clienti”. 

Ora, intendiamoci, non è certo colpa di Mario, lui ha scelto sulla base di quanto era disponibile e visibile a scaffale. Nessuno si è preoccupato di fargli presente che il contenitore NON era idoneo ai prodotti caldi.

Oggi sicuramente le soluzioni che si possono trovare sul mercato sono molteplici, ma anche il rischio di fare una scelta precipitosa è sempre dietro l’angolo. Proprio come è successo a Mario. Ogni menù nasconde delle variabili che se non affrontate prima, penalizzano il risultato del servizio. Se vuoi scegliere senza errori, puoi ricevere gratuitamente la guida che abbiamo scritto e dove puoi trovare dettagli, consigli e riflessioni che ti aiuteranno a “fare mente locale” per poi scegliere in modo più consapevole i tuoi contenitori.

SCARICA LA GUIDA PRATICA ALLA SCELTA DEL PACKAGING

Se invece vuoi risparmiare del tempo ed essere consigliato da chi, quotidianamente, aiuta i professionisti della ristorazione a organizzare un servizio d’asporto senza errori, allora prenota una consulenza gratuita.  Studieremo il tuo caso e capiremo insieme quali sono i contenitori migliori che ti aiuteranno a realizzare o migliorare il tuo progetto take away/delivery. 

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Buon Asporto e alla prossima!

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Aprile 26, 2022 by Daniela

Quando devi prenotare la struttura ricettiva in cui trascorrere un weekend fuori porta o le prossime vacanze, quali sono i parametri che ti fanno propendere per la scelta di un hotel piuttosto che di un altro?

Secondo Emma Tagg – senior global brand communication manager di Hotels.com – “Quando sognano gli hotel e le vacanze, il 64% degli italiani pensano alla colazione a buffet dell’hotel”.

Da una ricerca condotta da One Pool per conto di Hotels.com (che ha coinvolto 10.500 viaggiatori in tutta Europa, di cui 500 in Italia) datata Luglio 2021, infatti, il servizio di colazione è una discriminante nella scelta dell’hotel per oltre il 50% degli intervistati.

Conferma questo trend anche un’altra recente ricerca sul ruolo del “Food & Beverage” all’interno degli hotel, secondo la quale uno degli elementi che più incide sulla customer satisfaction è appunto la colazione, ma questa sta radicalmente cambiando: oltre ai classici cappuccino, pancake e scrambled eggs, vengono infatti proposte sempre più spesso degli allestimenti con prodotti “local” che vanno dai salumi ai formaggi, alla pasticceria e al pane.

La ristorazione alberghiera, inoltre, vuole essere per l’ospite di sempre maggiore qualità non solo nel menu ma anche nel servizio e, soprattutto, nella cura degli arredi che devono innescare un effetto Wow!

Ma cosa si può fare per esaltare l’ambiente della prima colazione?

Per dare una concreta risposta a questa domanda abbiamo ideato #OfficinaBuffet, un catalogo dedicato a chi deve allestire il buffet di un grande albergo o, più in generale, a tutti coloro che vogliono rinnovare, aggiornare e presentare al meglio il proprio buffet senza intoppi e “cadute di stile” in sala, ed esaltare così creazioni salate e dolci suscitando desiderio.

Se vuoi studiare la soluzione più adatta a te, contattaci per una consulenza gratuita.

Realizzare con noi un progetto di allestimento sarà un lavoro “sartoriale” che parte dall’analisi della tua situazione attuale; dopotutto, ti faresti fare un vestito da un sarto che non ti prende prima le misure?

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