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Home » Blog » Alluminio laccato, cosa cambia?

Alluminio laccato, cosa cambia?

Conosciamo meglio la materia prima

In questo articolo prenderemo in analisi uno dei materiali che divide a metà l’opinione di chi utilizza il packaging monouso: l’alluminio. La scelta in assoluto più economica e comoda per chi ha bisogno di utilizzare il forno tradizionale, ma che porta con se dei limiti legati all’acidità degli alimenti e all’estetica finale.

L’alluminio proviene da un metallo altamente reperibile in natura che ha il vanto di non temere l’ossidazione. La sua scoperta meravigliò molti studiosi, compreso Charles Dickens1 che lo descrisse cosi:

“Cosa ne pensate di un metallo bianco come l’argento, inalterabile come l’oro, di facile fusione come il rame, duro come l’acciaio, che è malleabile, duttile e che ha la singolare proprietà di essere più luminoso del vetro? Tale metallo esiste e in considerevoli quantità sulla superficie terrestre“

Le sue qualità non sono passate inosservate, divenendo un elemento presente dalla filiera automobilistica a quella alimentare. In cucina si presenta in fogli, vaschette, lattine e addirittura sotto forma di pentole.

L’alluminio in cucina

L’alluminio in cucina è un alleato contro umidità e ossigeno e permette di conservare gli alimenti evitando la proliferazione di microorganismi patogeni. In vaschetta resiste dai -4°C ai +280°C, può essere utilizzato in forno per cuocere le pietanze e in microonde stando attenti che l’alluminio non entri in contatto con le pareti del forno. Mantiene le temperature del prodotto e facilita la conservazione anche in frigo e in freezer.

Ma allora perché non utilizziamo solo alluminio?

Oltre all’impatto estetico, fondamentale per la presentazione di piatti da asporto o delivery, l’alluminio ha dei limiti nell’utilizzo con alimenti particolarmente acidi o ricchi di sale. Il contatto prolungato con determinati alimenti procura la corrosione dell’alluminio che può causare la contaminazione dell’alimento. Azione che nei soggetti sani non ha alcun rischio tossicologico2, ma in ogni modo ci fa porre particolare attenzione all’utilizzo di questo materiale con determinati tipi di alimenti. 

L’evoluzione dell’alluminio: la laccatura

Oggi le vaschette in alluminio si sono evolute dando vita alle vaschette in alluminio laccate.
La laccatura rende le vaschette adatte a tutti i tipi di alimenti, anche i più acidi e salati. Possono essere utilizzate in forno per la cottura e in microonde per il rinvenimento delle pietanze, in frigo e freezer. Sono 100% riciclabili, studiate per ridurre i materiali utilizzati con l’obbiettivo di cucinare e trasportare una gamma molto più ampia di alimenti.

Sono stati ideati con il coperchio in PET trasparente ad incastro in vari formati, per eliminare il rischio di taglio attraverso le tipiche alette in alluminio: una chiusura sicura ed ermetica. 

Fare asporto con l’alluminio

Cuocere i tuoi piatti nello stesso contenitore da utilizzare per l’asporto permette di ridurre le tempistiche di preparazione delle consegne e di pulizia di tegami e mestoli. Rapidità e qualità sono al tuo servizio con un particolare accento all’estetica dei piatti.

Il packaging ideale se si pensa di cuocere solo in parte una lasagna o una pasta fresca che viene congelata in attesa della vendita al cliente. Adatte al pesce o al pomodoro, al cibo sotto sale o con abbondate limone.

Packaging ideale per semilavorati da infornare.

Dove buttare l’alluminio per alimenti?

L’alluminio da cucina è un materiale altamente riciclabile, anche nella versione con laminatura risulta riciclabile al 100%, che equivale a dire che dal riciclo della vaschetta già utilizzata si potrà ricavare tutta la materia prima.

Ti raccomandiamo di controllare le regole del tuo comune per essere sicuro di conferire l’alluminio nel bidone corretto. 

Link utili:

1 Da enciclopedia Treccani.

2 Dati provenienti  dalla campagna informativa del governo sull’uso dell’alluminio in cucina.

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